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Situata in piazza XX settembre, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, fulcro della vita religiosa di Roccalbegna, dopo i crolli avvenuti intorno al 1955 rischiava di cadere in rovina se sapienti lavori di consolidamento non l’avessero recuperata.

Costruito intorno al 1296 in forme romaniche, questo interessantissimo edificio, che costituisce anche una piccola galleria d’arte poiché vi sono custodite opere di alto valore artistico, venne interessato, alla fine del Trecento, da importanti lavori di ristrutturazione che donarono alla facciata il bel portale gotico. Caratterizzato da una profonda strombatura, è dotato di una ricca decorazione scultorea ed è sormontato dall'architrave che, a causa di un antico assestamento del terreno, è fortemente inclinato verso destra.

L’interno, che si presenta ad una sola ampia navata rettangolare conclusa da un’abside quadrangolare, conserva una grande tela secentesca recentemente attribuita a Francesco Nasini raffigurante, in una tempestosa atmosfera, La Madonna del Carmine e i santi Cristoforo (patrono di Roccalbegna) e Jacopo. Lungo la parete sinistra sono collocati un grande Crocifisso ligneo probabilmente del XIV secolo e la bella tela secentesca, anch’essa attribuita a Francesco Nasini, raffigurante la Crocifissione.

Oltre alle tavole della Madonna col Bambino di Ambrogio Lorenzetti, collocate dietro l’altare maggiore, e a numerosi altri manufatti artistici, si conserva vicino all’ingresso un tempietto in pietra con affreschi di scuola senese del XVI secolo all’interno del quale è stato collocato il pregevole fonte battesimale proveniente dall’Oratorio del Crocifisso, sempre a Roccalbegna.

Va infine segnalato, presso l’ingresso, un raro stendardo di seta che da un lato reca lo stemma dei Lorena e dall’altro una scritta inneggiante al movimento antigiacobino detto del “Viva Maria”, una significativa testimonianza storica oltre che artistica degli ultimi anni del XVIII secolo.